La nostra rubrica
Info utili sulla potatura
ALCUNE INFO UTILI SULLA POTATURA:
Quando potare le piante?
Non esiste una regola che sia valida per tutti i tipi di pianta, bisogna valutare caso per caso: tuttavia possiamo fornire delle indicazioni generali .
Nel periodo di riposo vegetativo gli interventi di potatura risultano più facili, specialmente negli alberi ad alto fusto.
Sia le conifere che le latifoglie in questo periodo dell'anno sono in stasi, pertanto il numero di agenti che possono causare attacchi o infezioni è decisamente basso.
Come scegliere la miglior motosega da potatura
la motosega da potatura serve a potare alberi e arbusti in giardino, in campagna e nel bosco.
Cos’ha di speciale una motosega da potatura rispetto alle altre motoseghe?
• Compattezza: una motosega da potatura ha un volume più contenuto, anche rispetto alle motoseghe piccole, di potenza ridotta.
• Peso: è molto leggera, anche rispetto a una motosega di piccola cilindrata.
• Barra corta: le barre da potatura variano dai 25 ai 35 cm. Per esempio, la motosega da potatura monta barre da 25 cm, da 30 e da 35 cm.
• Impugnatura posteriore sulla parte superiore della motosega che contribuisce a rendere la macchina compatta. In più, l’impugnatura alta è molto pratica: infatti hai vicini le leve dell’acceleratore e del fermo acceleratore, il pulsante di stop del motore e il freno catena
Riassumiamo gli aspetti più importanti di cui tenere conto per valutare i modelli che preferisci:
• Frequenza d’uso e intensità del lavoro: in base a quanto spesso e a quanto poti, ti puoi orientare su un modello di motosega da potatura professionale oppure hobbistico. Si tratta di una discriminante essenziale, perché influisce anche sul budget da investire.
• Tipo di piante e di legno da potare: sia il diametro dei rami che la consistenza del legno – tenero o duro – incidono sull’intensità del lavoro e, quindi, sulla qualità della motosega da potatura da scegliere.
• Potenza: va proporzionata alla mole di lavoro, al diametro dei rami e alla durezza del legno che affronti con la motosega da potatura. La potenza è correlata all’alimentazione
• Ambiente di lavoro: se poti in giardino, in una zona residenziale, è meglio una motosega da potatura a batteria perché poco rumorosa; se invece lavori in campagna o nel bosco va benissimo una motosega da potatura a scoppio
• Praticità d’uso: considera l’ergonomia delle impugnature; il peso che, seppur limitato, deve essere equilibrato rispetto al tuo fisico; la maneggevolezza, caratteristica che distingue le motoseghe da potatura da tutte le altre.
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LA MOTOSEGA E LA TUA SICUREZZA
Tra gli accessori per la motosega ti consigliamo anche quelli indispensabili alla tua sicurezza. Per lavorare con un attrezzo tagliente come una motosega – o un potatore – prendi ogni precauzione, a partire dal copribarra che, oltre a proteggerti, mette al riparo barra e catena da possibili urti.
Quando usi la motosega indossa tutto l’indispensabile dell’abbigliamento antitaglio: guanti, giacca, pantaloni (o salopette o gambali) e scarponi o stivali a prova di catena in movimento. Anche la testa, il viso e gli occhi vanno riparati – con casco, occhiali o visiera – da botte, rami che cadono, schegge di legno etc. L’udito, invece, va protetto dal rumore del motore (delle motoseghe a scoppio in particolare) con cuffie antirumore, che puoi trovare già incorporate nel casco.
L’abbigliamento protettivo da indossare sempre con la motosega consiste in:
• Casco protettivo (nei casi in cui è possibile che cadano oggetti dall’alto)
• Visiera o occhiali protettivi
• Cuffie antirumore o tappi
• Giacca antitaglio
• Pantaloni, salopette o gambali antitaglio
• Guanti antitaglio
• Scarponi o stivali antitaglio
Di norma l’abbigliamento protettivo antitaglio ha colori ad alta visibilità: è importante se per esempio lavori nel bosco o lungo strade trafficate. I DPI per motosega vanno usati sempre, a prescindere dal tipo di macchina – per hobbisti, professionale, da potatura, potatore telescopico etc. – e dall’alimentazione
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LA MANUTENZIONE DELLA TUA MOTOSEGA
Pulire la motosega regolarmente è il modo migliore per preservarne longevità, efficienza e per evitare di incorrere in spese di manutenzione impreviste o sostituzione di pezzi.
Lavorando all’aperto infatti, la segatura si deposita all’interno della macchina, mescolandosi con l’olio oppure con la terra e le foglie presenti nelle zone adiacenti alla postazione di lavoro e crea incrostazioni che – se trascurate - rischiano di mettere a repentaglio la salute dello stesso dispositivo.
È necessario quindi salvaguardare l’igiene delle singole componenti, eliminando la polvere e gli scarti di taglio presenti su ognuna in maniera frequente ed opportuno.
Come pulire la catena della motosega
Pulire la catena dagli accumuli di sporcizia formatisi dentro le corsie è fondamentale per scongiurare l’innalzamento della temperatura della stessa e un logorio più rapido rispetto al normale stato di usura.
Per farlo, ti basterà allentare la catena, rimuovere il copricatena e pulirla con l’aiuto di un compressore e di un pennello a setole rigide. Se lo sporco è molto resistente, puoi intingere lo strumento in un po’ di benzina o di acetone e riprovare.
Ultimata la pulizia della catena, ti consigliamo di usare il compressore anche per rimuovere i detriti superficiali dalla frizione, dal volano e dalle alette di raffreddamento del motore.
Come pulire il carburatore della motosega
Se possiedi una motosega a scoppio come la MT 3500 S, durante la pulizia ti conviene dare sempre un’occhiata allo stato del carburatore.
Pulire il carburatore della motosega è un’operazione molto delicata: la struttura a membrana di cui è provvisto rischia di rompersi facilmente e una manutenzione troppo aggressiva potrebbe comportare danni irreparabili al dispositivo.
Il nostro consiglio è quello di deporre il compressore, rimuovere con garbo la protezione e ripulire il tubicino della benzina e il filtrino del serbatoio, presente sul lato opposto della membrana, avendo cura di non commettere errori.
Come pulire il filtro della motosega
Il filtro dell’aria è la parte della motosega in cui si raccoglie il maggior numero di polvere e di scarti. Proprio per questo l’ideale sarebbe eseguirne la pulizia dopo ogni operazione di taglio.
Prima di rimuovere la componente e ripulirla però, assicurati che il comando di chiusura della farfalla dell’aria sia attivo, onde evitare l’ingresso di ulteriore sporcizia nel condotto di aspirazione.
Esercita un po’ di pressione con le dita sul bocchettone e soffia l’aria all’interno con il compressore.
L'aria compressa è il metodo più efficace per igienizzare i filtri a rete o in carta, a patto che se ne dosi la potenza con cautela, in modo da evitare la rottura della retina.
In caso di sporco persistente, rimuovi i residui con l’aiuto di un pennellino a setole morbide.
Come pulire la candela della motosega
Ti stai chiedendo come pulire la candela della motosega? Prima di tutto cerca di capire dove è posizionata. Ciascun modello ha la propria struttura, di conseguenza la candela non si trova sempre nello stesso punto. Una volta individuata, smonta la scocca, rimuovendo il cappellotto che la collega alla bobina.
Durante tutte le operazioni accertati sempre che il motore sia completamente freddo: in questo modo non solo eviterai di procurarti scottature, ma risparmierai anche parecchia fatica: il calore dilata il metallo, ostacolando le operazioni di smontaggio.
Svita la candela con una chiave della giusta dimensione e rimuovi le incrostazioni utilizzando un’apposita spatolina in fili di ottone o un pezzettino di carta vetrata.
Come pulire la marmitta della motosega
Per evitare problemi di avviamento o di qualsiasi altro genere, è bene controllare spesso lo stato della marmitta.
Se non è particolarmente sporca o incrostata, per pulire la marmitta della motosega puoi usare un panno imbevuto di benzina o uno sgrassatore di ottima qualità, in caso contrario prima dovrai scaldarla in modo da scatenare la combustione e l’indurimento dei detriti in eccesso e poi eliminarli con l’aiuto di un cacciavite.
Come si fa l’affilatura della motosega?
Anzitutto preparati in questo modo:
• Pulisci a fondo la catena
• Tendi la catena più del normale.
• Individua il dente più consumato: è il “dente pilota”, dopo averlo affilato la sua lunghezza sarà il tuo riferimento per tutti gli altri denti.
• Fissa la barra in una morsa e fai scorrere la catena finché il dente pilota è nella zona di affilatura.
• Blocca il freno catena.
A questo punto prendi la lima tonda (o tondino) del diametro giusto rispetto alla tua catena (segui le istruzioni del produttore, in linea di massima il diametro va dai 4 ai 5,5 mm):
• Comincia dal dente pilota e poi procedi con tutti gli altri denti, prima su un bordo e poi sull’altro della barra.
• Lima andando dall'interno verso l'esterno del dente, cioè fai le passate solo in andata e non in ritorno.
• Segui le indicazioni del produttore per quanto riguarda l’angolo da tenere tra lima e barra (di solito è 90°) e l’angolo di affilatura (il più comune è 30°).
• Lima, se necessario, anche il limitatore di profondità del dente con una lima piatta per ripristinare la differenza d’altezza tra il profilo tagliente a L e il limitatore: consulta le indicazioni del produttore per sapere il valore corretto (di solito è .025" cioè 0,64 mm).
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